Martin Mystère: Fuori Tempo!

Per Giove! Il volume Fuori Tempo, edito da Sergio Bonelli Editore, raccoglie – per la prima volta – tutte le stravaganti avventure di Martin Mystère ambientate in epoche diverse dalla nostra. Una serie di irresistibili storie in cui il Detective dell’Impossibile viene calato negli anni Trenta del Novecento, ma anche nell’Ottocento di fine secolo, sino a giungere ad alcune futuristiche e imprevedibili ambientazioni. Le storie sono scritte dal creatore del personaggio, il maestro Alfredo Castelli, coadiuvato dal talento grafico di uno di quei disegnatori maggiormente apprezzato dai lettori, Giancarlo Alessandrini, insieme alle firme più prestigiose di tutta la saga.

Copertina Volume Bonelli

Copertina del volume da libreria “Fuori Tempo!”  (Disegno di Lucio Filippucci)

Fuori dal tempo, dentro ai personaggi.

Alzi la mano chi non si ricorda, nelle proprie letture infantili, il periodico a fumetti I grandi classici Disney, in cui i personaggi vengono proiettati in diversi ruoli – rispetto alle loro “ordinarie” avventure – omaggiando più o meno esplicitamente i grandi capolavori della letteratura. Una in particolare, nelle memorie d’infanzia, è rappresentata da I promessi paperi, realizzata da Edoardo Segantini e Giulio Chierchini, parodia de I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Esempio perfetto di come le mille sfaccettature disneyane riescano a muoversi perfettamente fra gli archetipi manzoniani, senza perdere la riconoscibilità dei personaggi: Paperino resta il solito burbero sgangherato, Gastone sempre baciato dalla fortuna, Zio Paperone tirchio e avaro, e via discorrendo. L’approccio a questa particolare rivisitazione presuppone tre tecniche differenti: la prima consiste nel proiettare i characters nella struttura narrativa dell’epopea originale attraverso un pretesto narrativo (Ad esempio, in Paperino Don Chisciotte il personaggio inventato da Carl Barks giunge nelle vicende di Cervantes attraverso l’ipnosi); la seconda, invece, porta l’opera originaria nell’ambientazione “ordinaria” dei personaggi (la storia, per intenderci, è ambientata a Topolinia o Paperopoli); nel terzo caso, infine, si agisce – sin dall’inizio della parodia – nell’ambientazione originale, senza dare una spiegazione al perché i personaggi si trovino in quel determinato contesto: è il caso, appunto, de I Promessi Paperi.

Ora, dopo il lungo panegirico introduttivo (trattare gli argomenti in maniera approfondita è caratteristica fondamentale di chi legge Martin Mystère), quello che avviene nel volume Fuori Tempo! è precisamente il terzo caso fra quelli poc’anzi elencati. Come spiegato nella bella introduzione che accompagna il libro, firmata da Luca Barbieri, quando il personaggio di un fumetto riesce a privarsi dei connotati che hanno contribuito a crearne il successo, senza perdere il suo cosiddetto “marchio di fabbrica”, e senza che i fruitori di una storia sentano il bisogno di chiarimenti, significa che la sua immagine è talmente impressa nella mente dei lettori da non aver bisogno di fornire alcuna spiegazione. Ed è così che troviamo il nostro Detective dell’Impossibile perfettamente calato negli anni ’30 insieme alla procace e divertentissima Angie, l’assistente neanderthaliano Java costretto a sopportare le lunghe e dotte disquisizioni di Martin Mystère, la gelosissima fidanzata Diana Lombard e l’acerrimo nemico di sempre Sergej Orloff, con l’ispettore Travis che sostituisce la “is” finale in “y” per omaggiare il fumetto Dick Tracy creato da Chester Gould.

Anni30

Copertina Martin Mystère Numero 320 (Disegno di Giancarlo Alessandrini)

Anni ’30. 

La prima delle quattro opere che compongono questo imperdibile volume, è uscita originariamente in edicola nel 2012 per celebrare il trentennale del personaggio creato da Castelli nel lontano 1982. Intitolato Anni ’30 per indicare la doppia valenza sia di albo celebrativo, ma anche di avventura “sui generis” ambientata appunto negli anni ‘30 del Novecento, con l’esperimento di collocare i personaggi in una diversa epoca temporale anziché ai nostri giorni come di consueto.

Diversi e differenti sono i punti di forza di questa – a parer di chi scrive – irresistibile e spassosa avventura: il personaggio di Angie, apparso per la prima volta nello Speciale Il cobra d’oro del 1985, sembra esser stato creato appositamente per questa ambientazione.  Con la sua presenza in scena, complice la maestria di Castelli nel gestire la reiterazione delle gag più esilaranti, il divertimento è davvero assicurato. Per non parlare, in seguito, di tutte le citazioni presenti nella storia: troviamo il romanzo di Dashiell Hammett Il Falco Maltese e il successivo film ad esso ispirato con protagonista Humphrey Bogart; fino ad arrivare alla nostra Angie nelle vesti di Marilyn Monroe in A qualcuno piace caldo. E le citazioni potrebbero continuare a lungo, ma – non a caso – proprio alla fine di ogni storia è presente una ricca appendice curata dallo stesso Castelli, in cui vengono descritte le varie fonti d’ispirazione e le citazioni più importanti.

Last but not least, un discorso a parte e un applauso a scena aperta sono da dedicare al talento indiscusso del disegnatore Giancarlo Alessandrini. Il modo in cui riesce a tratteggiare le espressioni di Martin Mystère & C. rinforza in maniera decisa e convincente la comicità espressa dai personaggi. Anche le ambientazioni, insieme ad alcune spettacolari panoramiche “vintage”, rendono i disegni una vera e propria festa per gli occhi. Ma la bravura e il talento dell’artista marchigiano non sono di certo una novità, per chi mastica fumetti Bonelli da tempo immemore: oltre a curare le copertine del BVZM (Buon Vecchio Zio Marty, affettuoso nomignolo dato dai lettori) dal 1982, Alessandrini si è anche cimentato con due numeri “Giganti” di Tex e Dylan Dog, offrendo una prova superlativa e “mostruosa” (nel senso positivo del termine), rispettando pienamente i canoni estetici dei due differenti personaggi e offrendo al tempo stesso la propria visione autoriale.

L'impero Sottomarino

Copertina “Almanacco del Mistero” 2014 (Disegno di Aldo Di Gennaro e Giancarlo Alessandrini)

L’impero sottomarino.

Nella seconda storia, le avventure proseguono esattamente dove sono state lasciate alla fine di Anni ‘30 e sono ambientate in una sorta di transatlantico che ricorda molto da vicino il Titanic, per poi proseguire all’interno della città sommersa di Atlantide. In questo vicenda troviamo anche la famigerata base di “Altrove” ben nota ai lettori bonelliani di vecchio corso: una base segreta governativa fondata da Benjamin Franklin e Thomas Jefferson nel  XVIII secolo. La peculiarità di “Altrove” risiede nel fatto che essa sia stata trasferita trasversalmente in fumetti ambientati in diverse epoche: è possibile trovarla nel western fantastico di Zagor, nella fantascienza di Nathan Never, oppure nel presente di Dylan Dog.

Nell’avventura in questione, ecco comparire gli altri personaggi della saga del BVZM come Chris Tower e Max Brody, trattati ovviamente con un approccio  decisamente ironico rispetto agli albi “normali” della saga. Si ripetono poi i meccanismi, con la minaccia del solito Sergej Orloff a cui i nostri eroi dovranno fare da contraltare, sempre nel rispetto del percorso sui generis effettuato in queste avventure “Fuori Tempo”. Per quanto riguarda le citazioni, si rimanda all’accurata appendice presente nel volume: in questa sede, ci limitiamo a menzionare i divertenti omaggi ai fumetti Mandrake di Lee Falk e Flash Gordon di Alex Raymond.

Saturno Contro la terra

Copertina “Almanacco del Mistero” 2015 (Disegno di Lucio Filippucci e Giancarlo Alessandrini)

Saturno contro la terra.

Una delle intuizioni maggiormente efficaci di questa terza storia è sicuramente rappresentata dalla presenza del personaggio di Orton Whales, chiaramente ispirato al regista Orson Welles, autore di quel capolavoro cinematografico che risponde al nome di Quarto Potere. Nella nostra fattispecie, il pretesto è quello di raccontare un differente punto di vista sull’ormai celebre sceneggiato radiofonico, La Guerra dei Mondi, mandato in onda dal regista americano nel 1938. Quel che è successo è ben noto: diversi spettatori, durante la diretta, si sono lasciati andare ad alcune scene di panico credendo veramente alla possibilità di un’invasione aliena. Ed è così che da questa vicenda realmente accaduta, prendono il via tutti i divertissement legati ai personaggi di Alfredo Castelli, riallacciando perfettamente le tematiche trattate nell’introduzione di questo articolo: Martin Mystère & Friends nonostante siano completamente snaturati dalla loro “ordinaria” collocazione, riescono a mantenere saldamente le loro componenti principali insieme alla loro perfetta riconoscibilità, rimanendo sempre fedeli a se stessi e al loro carattere.

Lo spettro della luce

Copertina Martin Mystère Numero 200 (Disegno di Giancarlo Alessandrini)

Lo spettro della luce.

Dopo tre storie lunghe, quest’ultima rappresenta una serie di racconti brevi ambientati ovviamente “Fuori Tempo”, e usciti originariamente nel numero 200 di Martin Mystère (1998). Alla loro realizzazione hanno contribuito quattro autori diversi: il solito Giancarlo Alessandrini che ha illustrato anche il raccordo fra le diverse mini-storie, Lucio Filippucci, Rodolfo Torti, Franco Devescovi; alla sceneggiatura del primo mini-racconto, assieme a Castelli, ha collaborato Vincenzo Beretta. Ogni storia è realizzata graficamente con uno stile diverso, per meglio rendere l’atmosfera dell’epoca in cui essa si svolge: da sottolineare la pregevole colorazione delle tavole. Nella prima avventura troviamo una suggestiva e coinvolgente “mezzatinta”. Proseguiamo poi con l’ambientazione illustrata da Filippucci, con toni ocra e grigi come le vecchie istantanee polaroid; mentre in quella successiva, realizzata da Torti, c’è un utilizzo di alcuni “retini larghi” per omaggiare i fumetti degli anni ’30. Infine, particolarmente sorprendente, è l’uso di alcuni stereogrammi nell’ultimo racconto, utilizzati anche per svelare la soluzione finale del caso.

Diavoli dell’inferno!

Eccoci giunti alla fine di questo lungo e spero non troppo estenuante excursus. D’altronde, essere profondamente logorroici è un difetto che l’autore di queste righe condivide con il nostro/vostro Martin Mystère. A presto risentirci sulle pagine di Fumetto Magazine.


Voto: 8/10


(Tutti i disegni e le foto che illustrano questo articolo sono 
Copyright degli aventi diritto)

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